Tendenze media e performance marketing nel 2022
Negli ultimi anni, mentre nel mondo continuano ad alternarsi i lockdown, il settore dell'eCommerce è andato incontro a una forte accelerazione. I cambiamenti nei comportamenti degli acquirenti, uniti a quelli delle normative sulla privacy, continuano a mantenere sulla corda sia i brand che le agenzie, che dal loro canto cercano le strategie più efficaci per catturare l'attenzione dei consumatori e aumentare le conversioni.
Per assistere al meglio le agenzie, i le aziende e i publisher nella loro pianificazione strategica per il 2022, abbiamo chiesto agli esperti di Rakuten Advertising di esprimere le loro previsioni su quali saranno le tendenze del settore performance e media marketing.
Le persone e il Pianeta prima dei profitti
Nel 2022, la sostenibilità e la conseguente adozione di prassi sostenibili nei settori del fashion e del retail continueranno ad essere un punto focale di eccezionale rilevanza per tutti i brand. Per la prima volta, anche le imprese hanno partecipato alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici Cop26. La partecipazione è sfociata nell’impegno, assunto da parte dei brand più importanti, a promuovere processi più sostenibili in tutte le loro aziende.
Nel corso del 2022 i brand continueranno a osservare con la lente di ingrandimento le proprie filiere produttive. In un webinar tenutosi di recente, Positive Luxury ha evidenziato quanto i brand si stiano allontanando dal concetto di filiera produttiva per avvicinarsi a quello di “filiera del valore”. Così facendo, si impegnano a comprendere più a fondo le proprie filiere e il modo in cui queste impattano sulla società, in modo da poter investire sulle comunità e contribuire al loro sviluppo.
Tra i consumatori, inoltre, sta prendendo sempre più piede la tendenza del ‘recommerce’. L’espansione dei servizi di noleggio e abbonamento consente ai brand di trarre profitto dal riutilizzo e dalla fornitura di servizi, più che dall’aumento dei consumi. I brand più importanti del mondo stanno già progettando i loro prodotti prevedendone il riutilizzo. Forester prevede che l’investimento nelle aziende che agevolano il recommerce nel 2022 sarà nell’ordine di miliardi di dollari.
Il contesto è il re, e il contenuto la sua regina
Come per gli anni precedenti, il rispetto delle normative sulla privacy continuerà a rimodellare il settore del performance e media marketing. Advertiser e publisher saranno tenuti ad adeguarvisi, qualora non l’avessero già fatto. L’eliminazione dei cookie di terze parti renderà il targeting iper-personalizzato sempre più difficile, e gli esperti di marketing dovranno tornare all’antica arte tattica del capire il contesto in cui il consumatore è calato. Questa sarà una tendenza che vedremo aumentare in entrambi i contesti considerati.
Per partner e advertiser affiliati ciò assumerà le sembianze del content commerce e dell’influencer marketing. Mentre Instagram continua a monetizzare la propria offerta per gli influencer, le aziende media si affidano alla crescente popolarità dello “shoppable commerce”. Sia il content commerce che gli influencer inseriscono i propri messaggi di marketing in un ambiente familiare ai consumatori. Che non percepiscono tali messaggi come invasivi, ma in linea con i loro interessi e “Like” in base alla piattaforma sulla quale scelgono di trascorrere il loro tempo.
Per quanto riguarda il fronte dei media, l’anno venturo vedrà un aumento consistente dell’utilizzo di strategie di personalizzazione. In questo settore il dibattito è passato dalla perdita dei cookie e degli identificatori alla difficoltà di targhettizzare adeguatamente i consumatori. Le agenzie e i brand che avranno compreso il valore insito nel dialogo con i consumatori nel giusto contesto e nel momento adatto attutiranno bene il colpo inferto dalla scomparsa dei cookie di tracciamento. È qui che entra in gioco la TV connessa, o “CTV”.
L’anno della CTV, ancora una volta!
La CTV si è guadagnata il suo posto nell’ambito del mix pubblicitario, offrendo ai brand e alle agenzie la possibilità di raggiungere i consumatori che non guardano la televisione tradizionale o lineare. Una strategia CTV integra le strategie adottate per il mezzo televisivo tradizionale o per i video ampliandone la portata ai segmenti di pubblico più giovani.
Come accennato in precedenza, la capacità di raggiungere le persone in base al contesto e al “momento” in cui si trovano acquisterà ancora più importanza nel corso del prossimo anno. Ciò andrà ad incrementare il valore delle strategie CTV, rendendo anche il 2022… “l’anno della CTV”. Negli ultimi anni i produttori hanno definito meglio le loro proposte in questo ambito, concentrando i propri sforzi sull’attirare sia domanda che l’offerta per questo tipo di servizio. L’anno prossimo, questi stessi attori del mercato cercheranno il modo di monetizzare le proprie proposte, e pertanto sentiremo ancora di più parlare del potere della CTV.
Le agenzie e i brand che desiderano stare al passo con i tempi si vedranno obbligate a lavorare con partner d’esperienza, capaci di mettere sul piatto uno storico di risultati comprovati nel promuovere la portata e la crescita della brand awareness attraverso le piattaforme CTV.
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